Finalmente Natale! Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni alla melagrana con zucca e arachidi

Food
Natale con Negroni
Spoiler alert, questo post vi causerà una voglia irrefrenabile di Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni.

 

Va bene, l’inverno è ufficialmente arrivato.

Soprattutto a Milano, dove, sbirciare al mattino fuori dalla finestra, per chi è nato guardando il mare, è sinonimo di terrore.

Di fronte alla nebbia l’opzione è unica: murarsi in casa, aspettando il disgelo.

Ma ecco che, mentre ero lì lì dal salutare con affetto la famiglia, augurandomi di arrivare a rivederla il prossimo Natale, sperando di sopravvivere al “grande freddo”, l’arrivo del Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni, come la scoperta del fuoco, ha reso di colpo molto meno temibile il rischio di contagio con la temperatura esterna e decisamente più appetibile la prospettiva di superare un altro inverno nel migliore dei modi: restandomene chiuso in casa a cucinare. Davanti al forno ed ai  fornelli..

Bontà italiana
Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni

Divina provvidenza?
Sicuramente una gran bella coincidenza almeno per il mio corpo, se non per il mio spirito. Spirito già (in parte) nutrito dall’approfondimento che, sempre Negroni, sempre con il suo stinco, mi ha spinto a fare sull’espressione: “non essere uno stinco di santo”.

Dato che la curiosità sarà anche femmina, ma la ricerca in rete è parecchio maschia, googlando con dovizia sono risalito alle radici della nascita di un modo di dire a cui, fino ad oggi, non avevo prestato tutta questa attenzione.

E, pure prestandola, ammetto che l’orizzonte delle mie capacità deduttive si sarebbe arenato su quesiti del tipo:

Gli stinchi dei santi sono fatti diversi?
I santi non hanno stinchi?
Se mangi uno stinco diventi santo?
La bontà dello stinco determina la bontà dell’uomo?


Forte di una connessione veloce, quindi, ho scoperto che Il popolare modo di dire si ispira ai reliquiari diffusi nella cristianità e che raccolgono i frammenti dei corpi dei santi. In queste teche sacre l’osso della tibia è in genere la reliquia più grande e vistosa e viene quindi nominata per estensione come il simbolo stesso del santo.

L’espressione “non è uno stinco di santo” vuol dire avere molti dubbi sull’onestà e la rettitudine della persona a cui ci si riferisce.

 

Fattomi edotto di questo nuovo aneddoto, da snocciolare alla prossima cena di Natale; felicemente passato da uno status di criogenizzazione involontaria, a quello di cuoco prossimo ad una grande soddisfazione culinaria non mi è restato che apprestarmi a spacchettare il mio Gran Stinco di prosciutto arrosto.

Piatto tipico della cucina delle aree nordiche e centrali dell’Europa oltre che delle aree montane, lo stinco di maiale altro non è che la parte inferiore della zampa del suino. Praticamente al di sotto della coscia.

 

Erroneamente ritenuto un taglio grasso, lo stinco di maiale è in verità ricco di tessuto connettivo e, proprio per questo motivo, saporito, ipocalorico e facile da disossare.

Il Gran Stinco di Prosciutto Arrosto Negroni è davvero speciale,  è prodotto infatti con carni esclusivamente italiane sapientemente lavorate con sale, paprika dolce, pepe nero e altre spezie per un’esclusiva ricetta gourmet.

Sarebbe già squisito cosi com’è, ma ho deciso di proporvelo nella mia interpretazione più riuscita con riduzione di melagrana, zucca grigliata e arachidi.

 

Pronti per il mio stinco, che non sarà di Santo, ma è davvero squisito ?!?

 

Ingredienti:

1 Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni

1 melagrana

8 fette di zucca

10 g di burro

1 tazzina da caffè di latte

2. chiodi di garofano

4. bacche di ginepro

1 cucchiaino di farina 00

q.b. arachidi tostate

q.b. sale e pepe nero

 

Cominciamo la preparazione della nostra ricetta dalla facilissima cottura  in pentola dello stinco.

Immergiamo in acqua bollente la busta contenente il Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni, portiamo ad ebollizione e lasciamo cuocere per 20 minuti.

Negroni Salumi
Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni

Mentre si cuoce lo stinco, grigliamo le fettine di zucca.

Togliamo quindi la busta dall’acqua calda e tagliamola da un lato, lasciando sgocciolare il brodo di cottura dello stinco.

Teniamo adesso da parte il Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni e dedichiamoci alla riduzione di melagrana.

Dopo aver sbucciato la melagrana, frulliamo i suoi chicchi (tenendone da parte qualcuno per la decorazione finale del nostro piatto) e, aiutandoci con un colino a maglie molto strette, filtriamo il composto, ottenendo il nostro succo di melagrana.

Poniamo il nostro succo in una padella con le bacche di ginepro, i chiodi di garofano, il burro, la farina, il sale ed il pepe e cominciamo la cottura a fuoco lento, mescolando con una frusta.

Man mano che il sughetto si condensa aggiungiamo il latte a filo.

Una vola pronta la nostra riduzione, rosoliamo con essa il nostro Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni.

Impiattiamo con la zucca, qualche chicco di melagrana e le arachidi.

Buon appetito!

 

Natale con NEgroni
Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni

 

 

A posteriori mi tocca ammettere che, di fronte allo scenario di abbondanti dosi di Gran Stinco di prosciutto arrosto Negroni, fumante e rosolato, da servire – forse – potrei anche sfidare il rigido clima attuale. La pancia piena aiuta sempre.

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